Bergamini, malghées, berlàj (Natale Arioli)

Sabato 11 novembre 2017

Ore 16.30 – Porta Sant’Agostino, Bergamo

Conversazioni con Natale Arioli

INGRESSO LIBERO

pIAZZATORRE

La valle di Mezzoldo vista dalla Forcella. In alto a destra i grandi prati di Pegarolo punteggiati dai casolari dei bergamì. Culla di origine degli Arioli

Una conversazione con Natale Arioli al Festival del pastoralismo, nell’anno dedicato ai bergamì, è quanto mai appropriata e chi vuole riscoprire le proprie radici bergamini non dovrebbe perdere l’occasione, così come coloro che vogliono capire meglio questa realtà di una “bergamaschità fuori di Bergamo” che lega la città orobica alle pianure del Po, un ruolo di Bergamo come cerniera e cuore di un sistema che non tiene unite solo le valli la città e il piano bergamasco ma la stessa dimensione del monte e del piano su scala regionale.

Il mondo dei bergamini tra la Valbrembana e la bassa è il tema di una vita di indagini archivistiche di Natale Arioli. Uno studioso  che ha indagato sistematicamente tra atti di nascita e di matrimonio e filze dei notai.  Una minuziosa e capillare indagine finalizzata a restituire alla presenza dei bergamini (nota, risaputa, percepita come importante ma anche “sfuggente”) la dimensione di fenomeno storico documentato. Un lavoro a cavallo tra monte e piano, dal Cinquecento in poi.

Arioli ci parlerà, in particolare, dell’origine bergamina di Carlo Cattaneo a Valleve in alta Valbrembana e la storia della stessa famiglia Arioli originaria da Piazzatorre (e Mezzoldo) e protagonista per secoli della transumanza dei bergamì.

San_Bernardino

Ricevuta a tal Giuseppe Arioli per messe di suffragio nella chiesa di San Bernardino alle ossa a Milano. La chiesa dei bergamini, sede del Pio consorzio di San Lucio che raggruppava i casari.

Natale Arioli, n. 1952 di Mulazzana (fraz. di Codogno, Lo), già insegnante di zootecnia all’Ist. tecnico agrario di Codogno è un osservatore privilegiato del mondo dei bergamì, o meglio dei berlàj, chiamati così nel Codognese per non confonderli con i mungitori salariati (che anche a Piacenza e nella bassa Cremonese  sono ancor oggi chiamati bergamini).  Privilegiato perché è egli stesso allevatore, con un nonno che era ancora un transumante. Lui stesso, da ragazzo, ricorda la ripresa della transumanza, non più con tutta la mandria ma solo con le manze, verso i pascoli di Piazzatorre. Era una transumanza in camion che avveniva anche attraverso le vie centrali di Bergamo.

Da ormai molti anni Arioli esegue approfondite indagini d’archivio (sia presso gli archivi storici parrocchiali e diocesani che quelli di stato) ricostruendo la presenza dei bergamì nelle aree di pianura del lodigiano, milanese, pavese e sugli alpeggi orobici (gli Arioli, come altri bergamini brembani hanno caricato per secoli alpeggi in Valtellina). Un contributo fondamentale alla storia della “tribù” bergamina  che ci auguriamo possa tradursi presto anche in opere di sintesi.

Opere di Natale Arioli sui bergamini

Arioli N., “I bergamini dell’Alta Valle Brembana negli archivi parrocchiali dello Stato di Milano nel XVII e XVIII secolo”, in Quaderni Brembani (Bollettino del Centro Storico Culturale della Valle Brembana, 1 (2002): 7-12.

Arioli N., “Personaggi lombardi rimossi: i Bergamini”, in Annuario Club Alpino Italiano, sezione alta Valle Brembana, (2003): 65-74.

Arioli N., Le radici di Carlo Cattaneo: storia di una famiglia da Valleve alla Bassa Milanese, Corponove, Bergamo, 2012.

Arioli N. “I malghesi dell’alta Valle Brembana, e di alcune aree confinanti, nelle fonti d’archivio tra fine ‘500 e fine ‘700”, in M. Corti, Studi sulla transumanza alpina (pubblicazione online scarica PDF).

P. Maccagni,  Natale Arioli n., “L’ispezione delle cascine e dei casoni lodigiani
dell’autunno 1768”, in Archivio storico lodigiano. 1 (2017)

ARIOLI