Rituali alpini (attualmente praticati)
Sono descritti i rituali che, con i loro partecipanti, sono presenti al Festival. Essi non sono inquadrati in “gruppi organizzati” in quanto il rituale per continuare ad essere tale (e non trasformarsi in un evento folkloristico ad uso turistico) deve mantenere una forma non “istituzionale”. Alcuni rituali non sono mai stati interrotti, altri sono stati ripristinati in anni recenti (vai alla pagina dei rituali).
Strumenti musicali espressione della cultura pastorale
Gli strumenti presentati rappresentano “macchine sonore” nate – nella maggior parte dei casi – per precise funzioni legate alla pratica pastorale (richiamo degli animali, segnalazione). Tra le “macchine sonore” figurano anche gli stessi campani da pascolo che in alcune occasioni vengono utilizzati da degli “scampanatori”. Vi sono poi anche veri e propri strumenti musicali utilizzati per millenni dai pastori durante le lunghe ore di sorveglianza dei greggi e delle mandrie e nelle occasioni rituali e di socializzazione (vai alla pagina degli strumenti musicali).
Gruppi di musicisti tradizionali
I gruppi presentati sono quelli che partecipano al Festival. Da vere e proprie bande musicali (con una lunga storia alle spalle) a gruppi di 2-5 elementi di recente formazione. Accomunati dall’uso di strumenti della tradizione pastorale e da un repertorio tradizionale che attinge anche da altre culture musicali regionali o europee senza trascurare l’impegno ad arricchire il repertorio con la composizione (vai alla pagina dei gruppi di musicisti tradizionali ).
Il suono degli strumenti di lavoro
Oggetti del lavoro di tutti i giorni utilizzati come macchine sonore (vai alla pagina)
Autoproduzione di strumenti pastorali
Usati come richiamo degli animali o per segnalazione o per scopi rituali e ludici gli strumenti pastorali possono essere riprodotti da chi desidera (pastore e no) recuperare le antiche espressioni culturali della montagna e dell’alpeggio (vai alla pagina)